“È legittimo il sequestro per equivalente, finalizzato alla confisca, disposto a carico dell’amministratore di fatto e legale rappresentante della una società, delle somme relative a un’ipotesi di truffa aggravata per erogazioni di denaro pubblico, nell’ambito di un procedimento nato da segnalazioni per operazioni sospette, inviate dalla Banca d’Italia alla Polizia giudiziaria.”
La Suprema corte, nella fattispecie, sottolineando il valore delle segnalazioni, ha rigettato il ricorso ritenendo sussistente più del semplice fumus di una partecipazione consapevole ai raggiri, sia nella fase precedente l’erogazione dei finanziamenti e delle agevolazioni sia in quella successiva.
Fonte: Guida al diritto 2020, 37 , 36
